Perché il Corso “Genitori in cammino”

Essere genitori oggi

Nella nostra esperienza professionale verifichiamo spesso quanto siano “spaesati” i genitori nell’accompagnare il figlio o i figli nella loro crescita . Oggi non è più possibile fare riferimento a modelli educativi passati, siamo più consapevoli dei bisogni educativi dei figli, ma il conciliare il tempo da dedicare a loro, il tempo di lavoro di entrambi i genitori, il tempo da dedicare alla coppia, il tempo da dedicare a se stessi…sono tutti fattori che creano uno stato d’ansia e di fatica nell’essere e nel viversi genitori. A questo , se aggiungiamo i numerosi stimoli culturali , l’evoluzione tecnologica digitale e le tante offerte propinate dalla società , è facile capire che il genitore spesso si trova in difficoltà nell’orientarsi in una direzione che sia funzionale al benessere di tutta la famiglia.
Consapevoli del fatto che oggi essere genitori sia una sfida che pone sempre nuovi interrogativi, abbiamo avviato così il gruppo “Genitori in Cammino”, realizzando presso il Consultorio Familiare Socio Educativo di Belluno, sette incontri che si sono svolti dal 4 aprile al 16 maggio 2024.
Abbiamo deciso di proporre un percorso formativo-informativo con genitori di bambini dai 6 ai 13 anni, perché riteniamo questa età molto importante e determinante nello sviluppo e nella crescita di ogni bambino che deve tendere alla costruzione della propria identità : “il chi sono io, che cosa sono capace di fare e verso dove andare….”
Si parla spesso, giustamente, dell’importanza dei primi anni di vita e dell’adolescenza per l’impatto che hanno questi periodi nella vita familiare, ma anche nell’età dai 6 ai 13 anni avvengono per il bambino cambiamenti esterni ed interni al proprio sé molto importanti che se non ben capiti e gestiti possono essere fattori di rischio per uno sviluppo disfunzionale a livelli individuale e relazionale.
Tante, infatti , sono le esperienze che vivono i nostri figli dai 6 ai 13 anni.
C’è l’entrata alla scuola Primaria, poi alla scuola Secondaria che li porta ad affrontare ambienti che richiedono loro molto in termini di autonomia, di capacità relazionali, di capacità di adattamento a regole morali e sociali. I bambini devono poi affrontare la fase problematica della pubertà. Sempre più spesso sono costretti a vivere anche situazioni emotivamente forti all’interno del nucleo familiare dove avvengono separazioni e ricostruzioni di nuove famiglie. Tutte esperienze queste che fanno vivere al bambino emozioni e vissuti non sempre positivi. Spesso si possono sentire in difficoltà e vivere una sensazione di “spaesamento” non avendo ancora acquisito strumenti cognitivi ed emotivi adeguati agli eventi che devono affrontare.
Vivendo questo variopinto mondo emozionale i bambini hanno bisogno di avere figure adulte di riferimento che siano disponibili ad aiutarli da una parte a gestire i propri bisogni, desideri ed emozioni , dall’altra a incoraggiarli ad affrontare le proprie esperienze rendendoli consapevoli delle proprie risorse e dei propri limiti.
Attraverso la metodologia interattiva e laboratoriale , le nostre psicoterapeute hanno aiutato i genitori presenti ad esprimere i loro vissuti relativamente a cosa voglia dire per loro essere genitori.
Sono stati espressi i seguenti vissuti : RESPONSABILITA’, RINUNCIA , FATICA ORGANIZZATIVA , INSICUREZZA NEL GESTIRE LE EMOZIONI E I BISOGNI DEL FIGLIO/A.
Si sono poi sviluppate riflessioni e nuove consapevolezze per poter acquisire strumenti cognitivi e comunicativi per cercare di soddisfare quelli che sono oggi i bisogni educativi dei nostri figli .
Molto spazio è stato dedicato alle modalità relazionali, cioè al loro modo genitoriale di “essere nella relazione”. Si è cercato di trasmettere il modo in cui l’identità dei loro bambini si forma a partire da quello che i genitori stessi a mano a mano “offrono e raccontano” con il corpo , con le parole e con la loro relazione empatica e dalle prime esperienze che i figli fanno aprendosi “al mondo”.
Essere nella relazione in modo costruttivo implica tanti aspetti da valutare:
- il riflettere e il capire le nostre modalità di rispondere e /o di reagire di fronte alle emozioni del bambino (in particolare la rabbia e la paura) ;
- la capacità di ascolto, di accoglienza, di comprensione delle emozioni , di accettazione di quello che il bambino è ;
- la capacità del genitore di far emergere ciò che di buono e bello è in lui ;
- di aiutarlo ad accettare i propri limiti;
- di aiutarlo ad esprimersi e a sperimentarsi senza anticiparlo e sostituirsi a lui ;
- di trasmettere fiducia in se stessi ed entusiasmo verso la vita.
E’ stata affrontata anche la tematica relativa all’uso delle nuove tecnologie digitali. In particolare la gestione ed il contenimento dell’uso del cellulare. A tale riguardo abbiamo invitato due rappresentanti di un gruppo di genitori che nel territorio bellunese hanno aderito ai “Patti Digitali” stipulando con circa un’ottantina di famiglie “Un patto digitale tra genitori e figli” per un uso consapevole della tecnologia digitale e per nuove forme di alleanze educative.
Partendo dalle problematiche espresse dai genitori partecipanti, diversi aspetti sopraelencati sono stati affrontati nei sette incontri, ma riteniamo necessario , essendo ogni situazione familiare diversa l’una dall’altra, riproporre il lavoro in gruppo per poter rinforzare ulteriormente conoscenze e consapevolezze dell’essere genitori nella società di oggi.
— Gianelda Ferro Catello e Laura Furlani
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La mia esperienza in Consultorio Familiare Socio Educativo di Belluno

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