La mia esperienza in Consultorio Familiare Socio Educativo di Belluno

Sono entrata in Consultorio nel 1998 subito dopo l’iscrizione all’Albo degli Psicologi per poter iniziare ad esercitare la mia professione di psicologa facendo del volontariato. A casa avevo due bimbe piccine e non avevo intenzione di avventurarmi in un lavoro a tempo pieno.

Nel giro di un attimo la “segretaria” mi aveva organizzato un incontro con la Direttrice la Dott.ssa Gianelda Ferro Catello, stranamente quel nome mi era suonato subito così simpatico.

L’accoglienza di questa Direttrice era diversa da tutte quelle che avevo sperimentato nei vari percorsi di tirocinio che avevo fatto prima dell’esame di stato: era sorridente, calda, cordiale e molto disponibile a mettermi fin da subito nella rosa delle consulenti del consultorio, anche se non avevo esperienza.

Nella mia vita non avevo mai provato fino a quel momento una incredibile sensazione di massima fiducia verso di me.

Da subito ho quindi iniziato a vedere i pazienti e a svolgere con loro dei percorsi di sostegno psicologico, confrontandomi mensilmente con tutti gli operatori, nei momenti di supervisione di gruppo condotti dall’esperto Dott. Franco Da Rold.

Dai primi risultati ottenuti con gli utenti ho avuto la conferma che la strada era quella giusta e i complimenti di Gianelda erano il carburante che mi dava  una grande carica per proseguire.

A quel tempo come Presidente del Consultorio c’era il sig. Ennio Colferai cofondatore, con la dott.ssa Ferro, del Consultorio stesso, una personalità grande come un grattacielo per me. Anche vicino ad Ennio respiravo una energia straordinaria che mi faceva proiettare in un incredibile mondo, tutto meraviglioso e ricco di creatività verso le persone, verso la società intera.

Instaurare rapporti di amicizia con gli altri consulenti è stata una cosa facile e spontanea. Non era così scontato per me che arrivavo da una provincia sconosciuta ai più e che non avevo ancora trovato il modo di integrarmi nel paese dove abitavo con la mia famigliola.

Nello scorrere dei giorni la mia stima verso questa realtà è cresciuta enormemente rendendomi conto sempre più che ero di fronte ad un qualcosa di importantissimo per la collettività.

La vita familiare, ad un certo punto, mi ha richiesto presenza e tempo, obbligandomi ad una pausa dal servizio come volontaria. Ho ripreso a dare il mio contributo come psicologa nel momento in cui ho fatto della psicologia il mio lavoro come libera professionista.

Sono del parere che  chi ha il dono di saper ascoltare ed ha la predisposizione ad aiutare gli altri , deve in qualche modo restituire  gratuitamente alla società un po’ di quel dono che ha ed io lo sento dentro di me come un imperativo. In Consultorio si respira proprio quest’aria di gratuità nel servizio agli altri, il denaro non entra nella relazione ed io mi sento completamente libera di lavorare bene.

Agli inizi degli anni 2000 personalmente ho fatto anche un’altra esperienza forte in Consultorio, legata ad un progetto molto intenso e notevole: “lo Sportello di ascolto in Carcere”.

Per tre anni sono entrata nella Casa Circondariale di Belluno per incontrare molti detenuti e detenute che avevano bisogno di un supporto psicologico sganciato da quello che poteva offrire il carcere in quel momento. L’esperienza è stata così forte che la mia visione della vita è completamente cambiata, così come pure tutti i pregiudizi che avevo portato con me dentro quelle “orrende” mura. Nel conoscere via via la realtà carceraria ho apprezzato tutte le persone che lì incontravo, con loro, alla fine, stavo bene come nelle nostre stanzette del Consultorio di Via Flavio Ostilio.

Attualmente il mio servizio si svolge regolarmente un pomeriggio alla settimana e il mio entusiasmo è ancora bello vivo. Sento dentro di me quanto sia grande il valore di quello che tutti noi stiamo facendo.

Il mio cuore è pieno di gratitudine per questa opportunità privilegiata che il Consultorio dà al territorio di Belluno ossia di avere operatori, consulenti e simpatizzanti innamorati del valore della vita e della dignità della persona. Volontari che abbracciano l’uomo nell’interezza della sua esistenza, per cercare di prestare aiuto nella solidarietà, con la massima professionalità soprattutto quando c’è una sofferenza psicologica debilitante ed opprimente.

La Dott.ssa Gianelda è diventata la mia vera ed unica “Mentore” per la professione ma anche per la mia vita, certa che una collega così non è facile da trovare. Lei ogni giorno insegna a tutti noi ed ai tirocinanti di psicologia, come è bello amare il genere umano e servirlo gratuitamente.

Il Consultorio è anche questo.

- Laura Furlani

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